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lunedì 28 settembre 2015

Inter: dieci cose che non vanno (dopo la sconfitta contro la Fiorentina)

Sconfitta bruciante perché già compiuta dopo appena mezzora di gioco. Tante cose non vanno nell'Inter di Mancini, appena mascherate dalle cinque vittorie iniziali e riemerse prepotentemente ieri sera. 

  1. Mancini si ostina a difendere i giocatori che più ha voluto in estate: ieri Kondogbia, irritante, andavao tolto dopo venti minuti, mentre Perisic neppure avrebbe dovuto giocare. Quanto meno non in quel ruolo. Perisic è un'ala e soltanto da ala sa giocare.
  2. Manca un regista, per scelta di Mancini. Gli unici ad avere un'idea collettiva del gioco, Kovacic ed Hernanes, sono stati mandati via e non sostituiti.
  3. Telles è il solito terzino brasiliano, tanta tecnica, poca corsa, nessuna cognizione del gioco difensivo.
  4. Icardi non ha alternative. Un errore aver rinunciato ad un talento come Bonazzoli, un errore insistere con Palacio che non sta in piedi.
  5. L'Inter non ha sprint, troppi giocatori possenti. Perisic ha scatto e progressione, ma può liberarli soltanto all'ala e non da trequartista. Palacio non ce la fa più. Ljajic sta sempre in panchina. Dei centrocampisti, poi, nessuno che sappia ribaltare il fronte. Nelle prime partite, 50 metri palla al piede, qualche volta bisogna farli, li ha fatti solo Santon, ieri sballottato in mille ruoli. Con un centrocampo compassato e statico si fa fatica.
  6. Davanti si prendono pochi palloni di testa. Icardi è fortissimo nel gioco aereo, ma faccia alla porta. Così tutti i lanci lunghi dalle retrovie finiscono preda dei difensori avversari e la squadra non può salire.
  7. Mancini non ha dato un gioco alla squadra, che ha vissuto di rendita delle prodezze di Jovetic o di Guarin nelle prime giornate.
  8. Medel non è un difensore puro, sicché per stare dietro ha bisogno di un sistema di gioco collaudato e di adeguata protezione.
  9. Felipe Melo, reduce da mille battaglie, non è quello visto ieri, non c'è dubbio, però ci si poteva attendere una certa stanchezza, perché a 32 anni, nel suo ruolo, non si può essere freschi giocando ogni tre giorni. Perché non farlo rifiatare? Di certo, 38 partite non può farle.
  10. Manca un leader, Icardi non lo è e la fascia di capitano andava, andrebbe, assegnata seguendo altri criteri. Ieri, nessuno ha dato la scossa. La squadra si è subito rassegnata, mentre Mancini si sistemava il ciuffo.

8 commenti:

  1. Riguardo Kondogbia sono in attesa dei commenti di JPP e Quello che di calcio ne capisce più di me...
    Arrivato come il nuovo Vieira (quindi non un gran problema l'allergia al goal), dopo 2 settimane viene fuori che la fase difensiva non sarebbe il suo forte e questo, unito ad una certa anarchia tattica, ne consiglierebbe l'impiego nel ruolo di mezzala (che poi è il ruolo che ricopriva nel Monaco), quindi non il nuovo Vieira ma il nuovo Pogba...ma una mezzala non dovrebbe saper fare entrambe le fasi? Questo non sa fare bene nessuna delle due. Ha fisico da granatiere, una certa agilità e buon tocco di palla, STOP. Bastano queste qualità per farne un grande centrocampista? Direi di no. Anche perchè il francese mi sembra abbia gravi limiti anche di testa. Persino nelle nostre infime partite del sabato mattina, chi deve affrontare il "grande Tullio" sa che la prima regola è coprire sul sinistro...ma che un giocatore di serie A che si trova davanti Ilicic (non un fulmine di guerra) lo lasci tranquillamente convergere per tirare con l'unico piede buono, mi sembra inammissibile.
    Mi ricorda Denilson...ruolo e caratteristiche completamente diverse, ma una storia per certi versi simile. Veloce, controllo di palla, dribbling funambolico: a 20 anni fu pagato uno sproposito. Essere il miglior dribblatore del mondo evidentemente non bastava...perchè va bene fare spettacolo, ma poi un'attaccante deve fare goal e assist. Denilson era allergico ad entrambi: segnava meno di un difensore e non la passava nemmeno sotto tortura. Sappiamo la fine che ha fatto...
    Chiaramente se giochi con Melo Kondogbia e Guarin manca qualità e Jovetic diventa imprescindibile per legare centrocampo e attacco. Mancando lui (ma che avesse problemi fisici lo sapevano tutti...tranne i nostri dirigenti), la squadra si è trovata spaccata in due. Perisic (altro sopravvalutato) ha bisogno di spazi e di qualcuno che lo lanci.
    Si potevano prendere Allan e Salah (o Cuadrado gratis), si poteva prendere Balotelli gratis, a 4 milioni l'Empoli ha preso Saponara...hanno preferito buttare 56 milioni per Kondogbia e Perisic, sacrificando Kovacic.

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    1. Il problema più grave è stato propriamente l'assenza di Jovetic. Senza la sua tecnica e la sua personalità, il tridente è impossibile all'Inter. Non può sostituirlo Palacio. Quanto a Kondogbia, Mancini non lo sta aiutando con questo schieramento. Il francese deve avere sulla sua fascia un terzino di ruolo e non un'ala finta come Telles, per esempio. Inoltre avrebbe bisogno di un regista al suo fianco, che, dettando i tempi del gioco, fosse capace di valorizzarne gli inserimenti.

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    2. In pratica stai scrivendo che nel Barcellona giocherebbe bene? Se uno viene pagato 36 milioni mi aspetto che i problemi in mezzo al campo li risolva, non che abbia bisogno di una squadra che gioca bene per rendere. Ieri in una squadra ben organizzata come la Fiorentina anche due discreti elementi come Badelj e Vecino hanno fatto un figurone. Ma che discorso è? Ma poi di quali inserimenti parli? Io in 6 partite non l'ho mai visto inserirsi, nè fare movimento senza palla. Stiamo parlando di uno che non sa difendere, non sa costruire, ha il fisico ma non sa usarlo, non si inserisce, non ha tiro, non vede la porta e tatticamente risulta a dir poco sprovveduto. In due parole questo saprà pure giocare con il pallone, ma non sa giocare a calcio, proprio come non sapeva giocare a calcio Denilson.

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    3. Nel Barcellona, ca va sans dire, giocherebbe di certo meglio che nell'Inter sconclusionata di ieri. Questo va da sé. Poi, sul valore di Kondogbia si può disputare a lungo. Ma, è troppo presto per trarre conclusioni su di lui. Ad inserirsi si inserisce, gliel'ho visto fare nel derby due o tre volte. Il punto è che il giovanotto tatticamente è sprovveduto. Però, la tattica s'impara. La tecnica no. Come non si costruisce un fisico da marcantonio. Deve imparare a stare in campo, anche perché, in Italia, la tattica conta più che altrove, le squadre sono più corte e via dicendo. Kondogbia ha qualità naturali evidenti. E limiti tattici altrettanto evidenti. Con Juan Jesus dietro, ha fatto meglio che con Telles, che è sempre fuori posizione. L'assenza di un regista è grave per la squadra e più grave per lui, che non ha sempre i tempi di gioco giusti. Il paragone con Denilson non mi convince, semmai, lo paragonerei, pur nelle diversità, a Dalmat. Che di talento, e di fisico, ne aveva eppure si è perso. Lascia stare, poi, la partita di ieri. I giocatori della Fiorentina hanno giocato da soli, per forza hanno fatto stravedere. Accadde così anche al Cagliari di Zeman lo scorso anno di questi tempi.

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    4. Il paragone con Denilson stava a significare solo che nel calcio alla fine contano i risultati ovvero i numeri che, a seconda dei ruoli possono essere i gol, gli assist, i palloni recuperati...puoi essere anche un giocoliere con il pallone (ricordate Foquinha?), ma se alla fine questo non si traduce in qualcosa di concreto per la squadra allora non serve a nulla. Poi io non vedo neanche questa tecnica eccezionale, al più un buon controllo di palla. Ma per quanto riguarda lancio e capacità di tiro siamo ben al di sotto del limite sindacale. Al momento Kondogbia è solo fumo. E il fumo non può costare 36 milioni.

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    5. Dalmat, a differenza di Kondogbia, aveva tutto: tecnica, fisico, dribbling, tiro. Ricordo ancora una partita con la Roma in cui fece ammattire il diretto avversario. A mio parere non aveva nullo meno di Seedorf, meno una cosa, la più importante, la testa...peccato.

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    6. Denilson non ha trovato l'allenatore giusto, tutto qua. Eccedeva nel dribbling ma un cross sapeva farlo. Sgrezzato tatticamente, sarebbe stato una grande ala sinistra. Ora, il partito preso ha le sue ragioni, e le tue critiche a Kondogbia, che in parte peraltro condivido, nascono anche da questo partito preso. Non è un fuoriclasse ma potrebbe diventare un giocatore di livello. Ha bisogno di tempo e di una squadra che lo supporti. Non è colpa sua se per il suo cartellino si è pagata una cifra enorme.

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  2. Uno che ne capisce di calcio più di anonimo29 settembre 2015 alle ore 16:29

    Poichè sono stato chiamato in causa, rispondo.
    Kondogbia è alla quinta partita in serie A, ha 22 anni e potenzialità da ottimo giocatore. Forse bisognerebbe dargli del tempo.
    Considerando la giovane età e che è già nazionale, sebbene oggi non valga i 36 mln, un domani potrà comunque essere venduto a 28 mln, senza deprezzarsi molto. Faccio notare a Anonimo che anche Pogba sta giocando male.
    Poi a esser sincero, non sono preoccupato di Kondogbia, quanto di Perisic, di Montoya già in procinto di tornarsene al Barca senza aver mai giocato, di Jo Jo che si infortuna, di Melo che a 32 anni forse non riesce a reggere il ritmo di tre partite a settimana (ha saltato anche la preparazione), e per finire di Brozovic che dopo un esordio promettente, lo scorso anno, si è perso e non mi pare essere un giocatore di livello internazionale, o forse non è adatto al tipo di gioco che vuol fare il Mancio (o che vorrebbe perchè nessuno lo ha ancora capito).
    Per non parlare di Guarin, la sola presenza in campo mi infastidisce in quanto ne riconosco le potenzialità ma odio vedere quel talento sprecato.
    In pratica mi preoccupano tutti tranne Kondogbia, non ultimo Gnoukourì che dopo un ottimo precampionato è stato messo in disparte per un tempo giocato male all'esordio.

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