Elenco blog personale

mercoledì 12 marzo 2014

Fenomenologia di Balotelli: 2^ puntata

Milan eliminato dall'Atletico Madrid, com'era prevedibile, e tutti, com'era prevedibile, a dare addosso a Balotelli. Insomma, il Milan ha la rosa più scarsa degli ultimi 25 anni, ma la colpa è di Balotelli. A capire qualcosa di calcio, però, dovrebbe sapersi, perché è autoevidente, che Balotelli è giocatore di colpi e non di prestazione. Ce ne sono stati altri nella storia del calcio, ci sono e ce ne saranno. Beninteso, ogni squadra di questi giocatori se ne può permettere uno e non di più. E, di solito, questi giocatori sono un valore aggiunto, una risorsa, un'opportunità. A capire di calcio. Il fatto che tutti, dico tutti, siano del parere opposto mi conforta, inverando il paradosso di Bacone. La fallacia della communis opinio

13 commenti:

  1. C'è un elemento di continuità tra le esperienze calcistiche dell'attaccante bresciano in riva ai Navigli: i paccheri presi nel 2010 nello spogliatoio dell'Inter e quelli presi tre gioni fa nello spogliatoio del Milan. Chapeau.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi domando come mai non ne abbia ricevuti Ibrahimovic, che in Champions, prima delle ultime tre o quattro stagioni, insomma quasi fino a 30 anni, giocava anche peggio di quanto abbia fatto Balotelli con l'Atletico al ritorno. La spiegazione, secondo me, non sta soltanto nel fatto che Ibra nei campionati nazionali fosse comunque decisivo, ma piuttosto nel timore che suscitava nei compagni. Di Materazzi disse cose durissime dopo Liverpool - Inter, ma, Materazzi abbozzò, perché temeva lo svedese. Con Balotelli, un anno dopo, si permise invece di fare il duro. In sintesi, ribadito che se prendi quattro gol non c'è attaccante che possa farti vincere una partita, Balotelli negli spogliatoi non sa farsi rispettare perché troppo civile, sebbene sia alto e prestante. Tutto qua.

      Elimina
  2. Moratti se la ride. 25 milioni di euro sembravano una follia per un attaccante così promettente...per una volta ha avuto ragione lui, perlomeno sino ad ora

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per ora, in effetti, è così. Balotelli ha deluso una buona parte delle attese. Il tempo dirà il resto.

      Elimina
  3. Va bene l'enfasi nel difendere, anche ad oltranza, un proprio pupillo ma definire Balotelli "educato" mi sembra francamente eccessivo. Ed in ogni caso, le aggressioni negli spogliatoi non possono essere ricondotte a responsabilità tecnica. Solo uno squilibrato potrebbe aggredire un compagno, reo unicamente di non aver fornito una buona prestazione. E non mi sembra che al Milan ci siano tutti sti psicopatici. Certe reazioni hanno ben altre cause. Sono il corollario di un livore e di una rabbia, talvolta eccessive ma sacrosante, verso un giocatore irriguardoso verso i compagni, sempre provocatore verso gli avversari e, alla prova dei fatti, a dispetto di tanta ingiustificata boria, mai decisivo nelle sfide che contano. Certo, se solo pensasse, che, negli ultimi vent'anni, è tra i più scarsi ad aver indossato la maglia da centravanti del Milan, forse si darebbe una ridimensionata. Del resto, il nostro movimento calcistico, attualmente, non esprime nulla di meglio e qesto forse è l'unico motivo per cui un soggetto del genere non sia finito nel dimenticatoio, come sarebbe puntualmente accaduto in altre epoche.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Trovo abbastanza forzata l'interpretazione del mio commento. L'hai letto il riferimento ad Ibrahimovic? Anche Ibrahimovic era irritante ed abulico in Champions e rimproverava i compagni, perfino a mezzo stampa come fece con Materazzi dopo Liverpool. Che però quelle accuse se le tenne. Balotelli, sì, in fondo, è abbastanza civile, emotivo, lunatico quanto si voglia, ma è uno che non alza le mani. Questo ho detto. L'argomento erano "i paccheri". E quelli, sempre che sia tutto vero, Balotelli se li prende perché è civile. Stravagante quanto si voglia, ma, non manesco. Non Ibrahimovic e non Cantona. Sul talento e la qualità, esprimo il massimo dissenso. Rinviando a tutto quello che ho scritto già tante altre volte. Che poi stia rendendo meno di quanto potrebbe e di quanto io mi aspettassi, è vero. Il tempo, ripeto, dirà il resto.

      Elimina
  4. Un conto è l'arroganza, ben altra cosa l'idiozia. Ibrahimovic è un tipo spigoloso, arrogante, irriverente, sicuramente poco simpatico. Balotelli, a differenza del primo, è un perfetto imbecille. Questa è la differenza tra i due. Se Ibra non si è trovato nelle situazioni imbarazzanti in cui si è trovato il bresciano, non è solo perchè è cintura nera di taekwondoo. Sarebbe forzato dare una simile chiave di lettura ad un accostamento che, in ogni caso, a prescindere, reputo fuori luogo. Quanto all'indole pacifista di Balotelli, ci sarebbero molte obiezioni da sollevare. Per curiosità, ho provato ad utilizzare, su google, come tag le parole "Balotelli" e "rissa" ed è uscito di tutto e di più: risse con fotografi vari, scazzottata con Kolarov, scontro fisico con Mancini, zuffa con Richards, parapiglia sfiorato con i giocatori del Manchester United. Sostenere che egli subisca certi reazioni perchè abbia una certa ritrosia ad usare le mani e a difendersi, poverino, da attacchi meschini mi sembra, questa si, una ricostruzione capziosa della sua tormentata biografia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E basta con la manipolazione delle parole. Ma, quale pacifismo? Non è cresciuto nei sobborghi di Marsiglia come Zidane o di Malmo come Ibra, questo è il punto. Nelle risse o presunte tali le ha sempre prese. Sicché, alla resa dei conti, non sa farsi valere. E' abbastanza chiaro come concetto. Quanto al presunto scontro con Mancini, che avranno fatto mai? Si saranno tirati addosso dei coriandoli oppure un poco di brillantina. Balotelli qualche volta provoca, va bene, ma il punto non è questo. Stiamo ai fatti: 1. il Milan è scarso; 2. Balotelli non riceve cross decenti, visto che De Sciglio ed Abate, lo prova che siano convocati da Prandelli, hanno i piedi "ciabattati"; 3. Balotelli ha degli acciacchi, Balotelli ha un carattere debole, che lo limita. Detto questo, però, quali sono i centravanti italiani che, alla sua età, hanno fatto meglio? Per essere sempre al centro delle discussioni, mi pare che di strada ne abbia fatta. Per curiosità, poi, di fronte al magistero intellettuale di quali altri calciatori bisognerebbe inchinarsi? Potrei scrivere pagine e pagine sulle bravate dei calciatori dell'età di Balotelli, partendo dal centravanti del Napoli Attila Sallustio, quando correvano gli anni '30. Balotelli non fa alcunché di più o di diverso dai suoi predecessori, lontani e vicini. Soltanto che oggi il clamore è maggiore.

      Elimina
  5. Non voglio entrare nella discussione sul carattere del giocatore, ma mi limito a 2 semplici ma fondamentali considerazioni legate alla partita:
    1) Questo è il Milan più scarso degli ultimi 25 anni e non può essere il solo Balotelli a trasformarlo in una squadra in grado di competere con l'attuale Atletico Madrid, squadra che si sta giocando la Liga con il Real...
    2) Balotelli ha problemi fisici già da alcune settimane, tanto è vero che ha giocato solo 20 minuti domenica scorsa e anche per domenica prossima è in dubbio. é stato messo in campo con l'Atletico solo perchè il Milan si giocava la stagione...se fosse stato al 100% il Milan avrebbe perso ugualmente, ma probabilmente non avrebbe fatto una partita da 4 in pagella.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il divario tra le due squadre è talmente netto che sarebbe da folli attribuire la responsabilità della sconfitta a Balotelli. Non lo penso io e, soprattutto, non lo pensano i tanti autorevoli gionalisti, espressisi sull'argomento nei giorni scorsi. E' un'accusa dalla quale è inutile difenderlo semplicemente perchè è un'accusa che non esiste. Detto questo, ci sono alcune verità delle quali anche i soggetti "più realisti del re" dovrebbero, sia pur a malincuore, prendere atto. In primo luogo, quello del Milan è l'ennesimo spogliatoio che considera l'attaccante bresciano un corpo estraneo. E' la terza volta consecutiva, in cui il soggetto in questione viene relegato ai margini. Per questo, il raffronto con altri atleti, parimenti intemperanti, ma comunque dotati di carisma e personalità, quali, per dirne uno, Ibrahimovic, è forzato e fuori luogo. La storia del calcio è piena di personaggi sopra le righe ma bisogna stare attenti a fare certi raffronti. Io da laziale, ricordo Chinaglia, protagonista di un vaffa in mondovisione a Valcareggi e di svariate risse. Un soggetto, tuttavia, tanto capace di perdere il senno e quanto in grado di caricarsi una squadra sulle spalle, anche nei momenti più difficili. Ed i compagni, in virtù di ciò, erano capaci di perdonargli anche certe pessime condotte. Qui sta la differenza con il soggetto in questione. La sua è un'indisponenza narcisista, fine a se stessa. Tutto gli è dovuto, perchè è un fuoriclasse, il migliore di tutti. Fa niente se, quest'anno, con le grandi ha collezionato solo insufficenze e cartellini gialli. Fa niente se, come l'"incompetente" Boban ha sottolineato, finora ha fatto solo panchina, senza vincere nulla. Tutto ciò, non conta. Lui è un campione. Quanto all'oggettiva difficoltà della gara, dovuta al conclamato valore dell'avversario, pure ci sarebbero da fare alcune considerazioni. E' sicuramente vero che, per un attaccante, partite del genere sono proibitive. Tuttavia, un vero campione, non un sedicente tale, sa distinguersi pure in queste circostanze. Mi ricordo Drogba, uno che, a differenza del nostro, fa poche chiacchiere e molti fatti, in una semifinale contro il Barcellona. Da solo, ha tenuto impegnata la retroguardia catalana, malgrado il Chelsea, più scarso ed in inferiorità numerica, gli garantisse rifornimenti con il contagocce. Cuore, muscoli, forza fisica, abilità tecnica al servizio del club di appartenenza. Dare tutto se stessi per una maglia. Ah dimenticavo, la maglia, un suppellettile con cui il fenomeno milanista è solito pulire il manto di San Siro...

      Elimina
    2. Chinaglia si caricava sulle spalle la Lazio, ma in nazionale non riuscì ad imporsi. Quella Lazio, lo sai, era spaccata in due clan, e le botte, quelle vere, volavano eccome. L'abilità di un tecnico straordinario come Maestrelli, tuttavia, sapeva cavare fuori il meglio da quei giocatori, che avrebbero meritato di vincere anche di più. E l'avrebbero fatto se Maestrelli non si fosse ammalato. Balotelli, questo è vero, non ha la personalità di Chinaglia, eppure nella sua carriera ha fatto parecchio. Quest'anno, sta rendendo poco, lo scorso anno, però, al Milan segnò 12 gol in 13 partite e la critica sportiva italiana, che continuo a ritenere complessivamente scadente, era ai suoi piedi. Del resto, ricordo che dopo gli Europei del 1988, Mancini, che giocava da sette stagioni in serie A senza mai essere andato in doppia cifra, veniva da quella stessa critica considerato un giocatore troppo incostante e svogliato, destinato a non vincere alcunché. Di lì a poco vinse Coppa delle Coppe, scudetto, sfiorò la Coppa Campioni, sfumata in finale contro il Barca, e via dicendo. Mancini aveva 24 anni nel 1988, li avrebbe compiuti a novembre, come Balotelli nel 2014, che compirà 24 anni ad agosto. E' presto per darlo per finito. E, per quanto mi riguarda, escludo che lo sia. Poi, che risulti antipatico ai compagni di squadra, questo è un altro discorso. E, comunque, anche sotto questo aspetto, è ben possibile che Balotelli maturi ancora.

      Elimina